LUCCA SCOPRIRE LA CITTÀ

La città dalle 100 chiese, 100 piazze, 100 torri

Con questo itinerario leggiamo la storia e lo sviluppo della città attraverso i secoli osservando i monumenti che incontriamo. Dalla fondazione romana nel II secolo a.C., Lucca si sviluppò nel Medioevo diventando una delle città più ricche d'Europa grazie alla seta broccata. Questa ricchezza permise la costruzione di chiese, palazzi ed eleganti piazze. Situata sulla Via Francigena, la città divenne crocevia di commercianti, pellegrini e artisti. Con la costruzione delle mura, fu Repubblica indipendente dal XII secolo fino alla conquista di Napoleone nel 1799. Tracce di questi eventi storici si ritrovano nelle piazze, nei palazzi e nei monumenti della città. Una città affascinante ed elegante.

Le Mura di Lucca

Le mura della città sono uniche: lunghe circa 4 km, alte 12 metri e larghe 30 metri. Non esistono altre mura al mondo di tali dimensioni, ancora complete e originali, poiché Lucca non fu mai attaccata né distrutta. Quelle visibili oggi sono le mura rinascimentali, iniziate nel 1513 e concluse un secolo dopo, costruite sulle mura medievali di cui restano tracce, rampe e bastioni. Una passeggiata sulle mura è resa suggestiva da oltre 300 alberi e dalla possibilità di ammirare la città dall’alto.

Giacomo Puccini e la Piazza San Michele

L'illustre cittadino Giacomo Puccini nacque nel 1858 a Lucca e, dopo gli studi a Milano, conquistò la scena musicale mondiale con opere immortali come "Madama Butterfly", "La Bohème" e "Turandot". Il Maestro vide la luce a pochi passi da Piazza S. Michele, un tempo Foro Romano e cuore della città. La piazza è dominata dalla magnifica Chiesa di San Michele, con decorazioni romanico-gotiche e intarsi raffiguranti animali, motivi geometrici e vegetali, oltre ad angeli e santi.

La Cattedrale di San Martino

La cattedrale di Lucca è unica: al campanile dell’XI secolo è addossata la facciata asimmetrica del XIII, che le conferisce un’architettura particolare. Sotto il portico si trovano splendidi rilievi con scene religiose, come la Natività di Nicola Pisano (1260), e scene pagane con mesi, segni zodiacali e il labirinto cretese. All’interno si ammirano opere di alto livello, ma soprattutto il Volto Santo, crocifisso ligneo dell’VIII secolo, il più antico della cristianità occidentale.

La Via Fillungo e la Torre Guinigi

La via Fillungo era la via commerciale nel Medioevo e lo è ancora oggi. La strada si snoda da nord a sud, fiancheggiata da vetrine storiche e torri medievali. Si innalza la Torre delle Ore, così chiamata per l’orologio svizzero della metà del XVIII secolo. Da ammirare anche la Torre Guinigi, fatta costruire da Paolo Guinigi, signore di Lucca (1400–1430). Con il suo giardino pensile, accessibile dopo 230 gradini, offre una vista panoramica a 360 gradi.

La Piazza dell'Anfiteatro e la Chiesa di S. Frediano

È tra le piazze più belle d’Italia: costruita come anfiteatro romano nel II secolo d.C., il centro corrisponde all’arena. Attorno, dove un tempo sorgevano le tribune, oggi si trovano abitazioni che le conferiscono un aspetto unico. Vicino alla Piazza dell’Anfiteatro si trova la chiesa di S. Frediano, l’unica in città con mosaico bizantino in facciata. Costruita nel VI secolo, fu ampliata tra XIII e XVII secolo e custodisce il corpo naturalmente mummificato di Santa Zita, oltre ad altre opere d’arte.

LUCCA PER FAMIGLIE

A misura di bambino

Questo itinerario permette di scoprire la città adeguando i tempi di percorrenza alla famiglia, stimolando la curiosità dei bambini e l’interesse degli adulti. Sulla piantina distinguiamo i periodi di costruzione, dai romani a oggi, per poi ammirare gli intarsi sulla Chiesa di S. Michele e sulla Cattedrale S. Martino. Scopriamo animali fantastici e reali, domestici e selvaggi, e le leggende a essi legate. Tra i vicoli individuiamo le torri medievali e capiamo perché la Torre Guinigi ha alberi sulla cima. Tra stradine, palazzi decorati e piazze incantevoli leggiamo la storia di Lucca.

Le Mura di Lucca

Le mura della città sono uniche: lunghe circa 4 km, alte 12 metri e larghe 30 metri. Quelle visibili oggi sono le mura rinascimentali, iniziate nel 1513 e concluse un secolo più tardi, costruite sulle mura medievali. Possiamo ancora scoprire resti antichi, rampe, bastioni e cortine. Degne di nota alcune porte decorate, come Porta S. Maria, Porta S. Pietro e Porta S. Donato, sia vecchia che nuova.

Giacomo Puccini e la Piazza San Michele

L'illustre cittadino Giacomo Puccini nacque nel 1858 a Lucca e, dopo gli studi a Milano, conquistò la scena musicale mondiale con opere immortali come "Madama Butterfly", "La Bohème" e "Turandot". Il maestro nacque a pochi passi da Piazza San Michele, anticamente il Foro Romano, centro della città. La piazza è dominata dalla magnifica chiesa di San Michele, con decorazioni romanico-gotiche e intarsi raffiguranti animali, motivi geometrici e figure sacre.

La Cattedrale di San Martino

La cattedrale di Lucca è unica: al campanile dell’XI secolo è addossata la facciata asimmetrica del XIII, un caso raro nel Medioevo. Sotto il portico si ammirano splendidi rilievi, tra cui la Natività di Nicola Pisano (1260), oltre a scene pagane come i segni zodiacali, i mesi e un labirinto cretese. All’interno si conservano opere di grande valore, soprattutto il Volto Santo (VIII secolo), il Crocifisso in legno più antico della cristianità occidentale.

La Via Fillungo e la Torre Guinigi

La via Fillungo era la via commerciale nel Medioevo e lo è ancora oggi. La strada si snoda da nord a sud, caratterizzata dalle vetrine degli antichi negozi e dalle torri medievali. Su di essa svetta la Torre delle Ore, così chiamata per l’orologio svizzero del XVIII secolo. Da non perdere anche la Torre Guinigi, costruita da Paolo Guinigi, con il suo giardino pensile e la vista a 360° dopo aver salito 230 gradini.

La Piazza dell'Anfiteatro e la Chiesa di S. Frediano

È tra le piazze più belle d’Italia: costruita come anfiteatro romano nel II secolo d.C., il centro corrisponde all’arena. Al posto delle tribune oggi ci sono abitazioni che donano alla piazza un aspetto unico. Vicino si trova la chiesa di San Frediano, l’unica in città con un mosaico bizantino sulla facciata. All’interno si conserva il corpo mummificato di Santa Zita, insieme ad altre opere d’arte.

PIETRASANTA LA PICCOLA ATENE

Sulle tracce degli artisti

Pietrasanta è una cittadina incantevole e unica nel suo genere: nel piccolo centro storico convivono opere di arte contemporanea accanto a testimonianze medievali e moderne. Con questo itinerario scopriamo la sua fondazione nel 1255 e lo sviluppo rinascimentale, quando Michelangelo Buonarroti vi soggiornò per volere di papa Leone X. Sulle tracce del grande artista troviamo capolavori dal XV al XX secolo: da Donato Benti a Matteo Rossellino, da Leone Tommasi al surrealista Folon, Igor Mitoraij, Ferdinando Botero, Niki de Saint Phalle e molti altri. Una bella scoperta!

Il Duomo di S. Martino e il Campanile

Il Duomo di San Martino del XIII-XIV secolo in stile romanico-gotico ospita sulla facciata i rilievi di Donato Benti e al suo interno è uno scrigno di pregiati capolavori. La scala del pulpito è un raro capolavoro realizzato in un unico blocco di marmo nel XVI secolo ed attribuito ad Andrea Baratta. A destra del duomo è visibile un campanile dall'aspetto particolare: all'esterno quadrangolare mentre all'interno si vede la scala circolare. È un'opera di elevata ingegneria architettonica che, secondo alcuni, fu realizzata da Michelangelo Buonarroti durante il suo soggiorno a Pietrasanta nel 1520.

La Chiesa di Sant'Agostino e il Museo dei Bozzetti

La chiesa di Sant'Agostino (sec. XIV), oggi sospesa al culto, è sede di mostre d'arte. La chiesa, in stile romanico, ospita sulla facciata una splendida “Annunciazione” in bronzo di Jgor Mitoraj del 2013. L'annesso chiostro ospita il Museo dei Bozzetti, unico al mondo, dove si può ammirare lo sviluppo dell'arte dall'inizio del XX secolo ai giorni nostri. In questo museo troviamo opere di artisti come Jean-Michel Folon, Ferdinando Botero, Elaine Blumenfeld, Franco Adami, Pietro Cascella, Anna Chromy, Jo Pomodoro, Niki de Saint Phalle, Marcello Tommasi e Vincenzo Santini.

Gli Affreschi di Ferdinando Botero

Nella chiesa della Misericordia del XIV secolo, tra le opere di Jacopo della Quercia e Luigi Ademollo, ammiriamo gli affreschi di Ferdinando Botero rappresentanti “La Porta dell'Inferno” e “La Porta del Paradiso”. Il primo rappresenta un grande diavolo attorniato da diavoletti che torturano i dannati emergenti da lingue di fuoco, tra cui Hitler. Alla parete opposta è affrescato il giardino dell'Eden, sovrastato dalla figura della Madonna con Bambino ed angeli e tra i personaggi si riconosce Madre Teresa di Calcutta. Uno stile unico immerso in un ambiente unico nel suo genere.

CAMAIORE: TRA LA BADIA E LA VIA FRANCIGENA

La valle tra le colline

Camaiore è situata in un anfiteatro naturale circondato da dolci rilievi collinari. Il territorio ha restituito resti archeologici dell’Homo sapiens, lo sviluppo delle fattorie agricole romane e i castelli di difesa medievali. Con la splendida Badia del X secolo scopriamo la Via Francigena, tappa importante dei pellegrini e dell’arcivescovo Sigeric di Canterbury intorno al 990. Il centro storico è un vero gioiello della Versilia con i suoi palazzi, le chiese romaniche e gli angoli decorati con maestria. La città è immersa in un’atmosfera antica ma con un fascino moderno.

La Badia e il Museo di Arte Sacra

La splendida Badia di S. Pietro è già menzionata nel X secolo, quando il vescovo di Canterbury, Sigeric, andò in pellegrinaggio a Roma. La chiesa conserva ancora lo stile romanico in pietra riquadrata e ospita un altare barocco costruito intorno a un dipinto trecentesco. Non lontano si trova il Museo di Arte Sacra, ospitato in un palazzo del XVIII secolo: davanti all’ingresso si ammira un tratto originale della Via Francigena. Il museo conserva arredi, dipinti, paramenti e suppellettili sacre dal XIV al XVI secolo. Da non perdere: un arazzo del 1516 e opere di Matteo Civitali, Agostino Marti e altri.

Il centro di Camaiore tra arte e storia

Il centro della città è dominato dalla chiesa collegiata romanica dedicata a S. Maria Assunta, edificata nel XIII secolo e addossata al campanile del XIV secolo. L'interno è sorretto da pilastri romanici e ospita opere dal XV al XIX secolo. Di particolare interesse: due fonti battesimali del 1387, una pala d'altare di Marracci e affreschi di Tofanelli. Vicino alla chiesa si ammira la porta S. Pietro con affresco del XV secolo e l’arco di trionfo del 1500. Da non perdere la Chiesa di S. Michele Arcangelo e i resti delle mura medievali nella piazza vicina.

VIAREGGIO: LA PERLA DEL TIRRENO

Una passeggiata a mare tra liberty e carnevale

Viareggio è come un quadro che fa emergere da un lato l'architettura balneare con i negozi e le belle decorazioni delle vetrine e degli stabilimenti balneari e dall'altro gli alberghi, le ville e i villini con le decorazioni floreali di gusto Art Nouveau. La vista sul porto di Viareggio con i pescherecci e gli yacht di lusso ci introduce alla passeggiata a mare per ammirare i luoghi che ispirarono grandi artisti tra cui Lorenzo Viani e Galileo Chini. Scopriamo i luoghi di incontro di letterati e musici come Giacomo Puccini ed ammiriamo la Piazza Mazzini con il Palazzo delle Muse e la scultura del Burlamacco. Un itinerario tra bellezza e natura!

Gli edifici del Liberty

A Viareggio troviamo la più alta concentrazione di edifici Liberty di tutta Italia. Il Caffè Margherita rappresenta al meglio la città con le sue cupole a cipolla, progettato da Alfredo Belluomi e decorato da Galileo Chini nel 1929. Ammiriamo lo Chalet Martini del 1899 il quale costituisce l'unico esemplare d'architettura in legno che originariamente caratterizzava l'intera passeggiata. Scopriamo il Bagno Balena del 1928 che ci permette di meglio capire l'organizzazione balneare di Viareggio ai primi del XX secolo. Di particolare interesse è la decorazione di un edificio con dei cavallucci marini, opera rara nel Liberty.

Il Carnevale più famoso d'Italia

Dal 1873, la più grande manifestazione folcloristica ha reso Viareggio famosa non solo in Italia ma anche all'estero. Il Carnevale è rappresentato da carri trionfali come monumenti, costruiti in legno, scagliola e juta e modellati in carta pesta da scultori locali. Alti oltre 20 metri, larghi 12 metri, i colossi di cartapesta stupiscono il pubblico con effetti coreografici straordinari sfilando sulla passeggiata a mare introdotti da Burlamacco: questa è la maschera simbolo di Viareggio insieme a Ondina, la bagnante emblema della stagione estiva. I loro colori riassumono la vita estiva della città: il bianco e rosso tipici degli ombrelloni e l'azzurro del mare.

FRIBURGO: SCOPRIRE LA CITTÀ

La capitale della Foresta Nera

Situata in una posizione strategica all'ingresso della Foresta Nera, vicino alla Svizzera e alla Francia, Friburgo è un crocevia di cultura internazionale, arte e storia. Leggiamo la nascita del comune libero dal XIII secolo attraverso i suoi monumenti; ammiriamo la costruzione della splendida cattedrale gotica, dominata dalla torre definita la più bella della Germania, e scopriamo le pittoresche torri cittadine e i palazzi finemente decorati. Facciamo attenzione alla caratteristica unica della città: i canaletti, in tedesco detti Bächle. Sono rivoli d'acqua che scorrono lungo le strade del centro storico per almeno 15 km. L'acqua proviene direttamente dal fiume Dreisam e accompagna la nostra passeggiata nell’animato cuore della città.

La Münsterplatz

La Piazza della Cattedrale, la Münsterplatz, è dominata dalla splendida chiesa gotica e dalla torre, definita la più bella di tutta la Cristianità Occidentale. La chiesa fu costruita tra il XIII e il XVIII secolo e raccoglie alcune delle opere più significative della storia dell'arte. Intorno al perimetro della cattedrale sono rilevanti le sculture dei doccioni, che rappresentano svariate figure e creature fantastiche. Nella piazza domina lo Historisches Kaufhaus – Antico Palazzo del Commercio, costruito nel 1378 con una sfarzosa facciata e due torrette angolari riccamente decorate; sulla facciata compaiono le figure scultoree dei grandi personaggi degli Asburgo, protettori della città dal XIV al XIX secolo.

Il centro politico con la Rathaus

Il Vecchio e il Nuovo Municipio nella Rathausplatz sono riccamente adornati con i simboli araldici degli Asburgo e decorati in stile neobarocco. Gli edifici, costruiti nel XVI secolo, rappresentano le caratteristiche architettoniche della città di Friburgo, dalle finestre a bovindo alle facciate con frontoni a gradoni. Domina la piazza la chiesa di San Martino in stile neogotico, e nelle vicinanze è da ammirare la Casa della Balena: riccamente decorata con elementi tardo-gotici, famosa per aver ospitato Erasmo da Rotterdam.

Stradine e quartieri pittoreschi

A giro e in giro per la città si scoprono caratteristici quartieri medievali come la Konviktstrasse, la via più pittoresca con edifici uno diverso dall'altro. Ammiriamo la Schwabentor con un curioso affresco legato alla leggenda del commerciante svevo e la Martinstor: le due porte medievali con elementi rinascimentali e neogotici che introducono alla storia di Friburgo. Esploriamo la Piccola Venezia, caratteristico quartiere con un'isola divisa dal fiume Dreisam: da un lato il Fischerau, quartiere dei pescivendoli, dall'altro il Gerberau, quartiere dei conciatori. Nel mezzo scopriamo il curioso coccodrillo di Friburgo!

I Canaletti e i marciapiedi

La caratteristica principale di Friburgo sono i rivoli d'acqua chiamati Bächle, costruiti alla nascita della città per garantire sempre acqua corrente in caso di incendi. Tra le piccole e grandi stradine se ne trovano di ogni dimensione, affiancati da splendidi marciapiedi decorati a mosaico con diverse immagini: simboli araldici e prodotti tipici della città. Le decorazioni si ammirano anche nei palazzi storici, dalle case a traliccio alle facciate a gradoni come la Kornhaus; spiccano la facciata rinascimentale del Basler Hof e i palazzi neoclassici intorno alla Porta di San Martino.

La città verde ed eco-sostenibile

Friburgo è l'esempio migliore di una città improntata su ecologia, energia alternativa, sostenibilità e protezione del clima. Scopriamo come la maggior parte degli edifici siano stati adattati al contesto storico con criteri di risparmio energetico. Il campo della ricerca è molto sviluppato nell'Università, fondata nel 1457. Qui troviamo rinomati professori e studenti distintisi in letteratura, filosofia, arte e soprattutto nella ricerca. Ammiriamo gli edifici universitari, tra cui la nuova biblioteca prismatica, una delle più grandi e meglio fornite biblioteche d'Europa.

SULZBURG: L'INGRESSO DELLA FORESTA NERA

Il romantico accesso nella Foresta Nera

La strada per Sulzburg finisce laddove inizia il sentiero per inoltrarsi nella Foresta Nera, dove si trovavano le miniere d'argento dei conti Zähringer. La strada costeggia inoltre il torrente Sulzbach, da cui deriva anche il nome della cittadina. Arrivando a Sulzburg troviamo una pittoresca porta medievale, simbolico ingresso della Foresta Nera. Sulla parte interna della porta è visibile l'emblema della città datato 1283: il più antico stemma della Germania. Attraversando questa porta ci inoltriamo sulla via principale fiancheggiata da storici edifici e facciate maestose con tipici frontoni a gradoni. Ci inoltriamo nei sentieri panoramici con paesaggio da mozzafiato: lo sguardo si perde nella Valle del Reno, le montagne della Foresta Nera e la catena dei Vosgi.

Il centro storico

La Piazza del Mercato è il vero cuore e centro di Sulzburg, dominata dall'antico castello e da altri notevoli edifici. Il Castello di Residenza Margraviale fu costruito nel 1515. Oggi il castello è di proprietà privata di una famosa casa d'asta che raccoglie al suo interno notevoli capolavori artistici. Al centro della piazza si trova una pittoresca fontana decorata in pietra locale. Vicino alla piazza è il piccolo parco cittadino dove si possono ammirare alberi secolari già designati come monumenti nazionali, tra cui una quercia di 350 anni e un tronco d'albero di oltre 700 anni.

Gli edifici storici sulla via del bosco

La passeggiata panoramica prima di raggiungere i sentieri che ci introducono nella Foresta Nera è caratterizzata dalla presenza di morbide colline di vigneti e splendidi scorci sull'intero abitato. Ammiriamo l'abbazia di San Ciriaco, fondata nell'anno 993 da Birchtildo; questa è un significativo esempio di architettura protoromanica. Ancora oggi sono da ammirare i resti di affreschi medievali e la torre campanaria del XI secolo. Lo sguardo spazia fino alla Sinagoga di Sulzburg la quale conta oggi come unico esempio di ex sinagoga della scuola di architettura di Friedrich Winbrenner che non è stata distrutta durante le II Guerra Mondiale.

STAUFEN: LA CITTA' DI FAUST

Il Romanticismo che ispirò Goethe

L'affascinante cittadina di Staufen si trova nel cuore del Parco Naturale della parte meridionale della Foresta Nera; si affaccia sulla Valle del Reno ed è circondata da vigneti, montagne e foreste. Dal centro osserviamo le rovine del castello dei conti Hohenstaufen, che domina la cittadina con vicoli medievali, rivoli d'acqua e splendide decorazioni dei palazzi. Nella piazza centrale incontriamo la casa del celebre Doctor Faust — medico, mago, alchimista e forse ciarlatano — il personaggio più noto e in parte leggendario. Qui morì nel 1540, quando la sua anima fu presa da Mefisto, e la sua storia fu resa immortale dalla lirica di Goethe.

Il centro storico

La piazza centrale di Staufen è dominata dal municipio in stile tardo-gotico, costruito nel 1546. Sulla facciata decorata spiccano gli stemmi dei signori che governarono la città a partire dal 770. Al centro si trova la fontana della Marktplatz, eretta nel XVI secolo in stile tardo-gotico, sormontata da una scultura maschile con scudo e bandiera: simbolo austriaco del diritto di mercato concesso a Staufen già nel Medioevo. Raggiungiamo la Gasthaus zum Löwen, oggi ristorante e hotel, luogo in cui morì Mefisto nel 1540, ricordato da un dipinto sulla facciata e da un'iscrizione ispirata al Faust di Goethe.

Tra storia e paesaggio

La strada principale che attraversa il centro storico offre la vista su edifici di interesse storico-artistico. La casa “Zur Krone”, la cui decorazione narra le azioni eroiche del rivoluzionario Gustav Struve del 1848. Attraverso vicoli medievali troviamo la Chiesa di S. Martino del XII secolo, la cui ricostruzione nel XVIII secolo integra i resti medievali. All'interno si ammirano opere artistiche attribuite al Maestro Sixt di Staufen, datate tra il 1515 e 1532. Infine giungiamo sulla collina dominata dall'antico castello degli Hohenstaufen del IX secolo: oggi una suggestiva rovina, arroccata su un'altura a vigneti. Nel 1896 la città lo acquisì trasformandolo in punto di riferimento e meta turistica.

HEITERSHEIM: SULLE TRACCE DEI ROMANI

Dalla Villa romana al castello del Priorato di Malta

La posizione vantaggiosa di Heitersheim, ai piedi della Foresta Nera, la rese luogo ideale per la costruzione di una residenza romana nel I secolo a.C. Recenti scavi hanno permesso di ricostruirne la storia, magnificamente esposta nella Villa Urbana con sito archeologico e museo. Lo sviluppo di Heitersheim la portò a diventare sede del Gran Priorato di Germania dell'Ordine di Malta dal 1505 al 1806. Il castello del Priorato, di tipica costruzione rinascimentale con successivi ampliamenti barocchi, rappresenta oggi uno dei monumenti culturali più belli dell'Alto Reno Meridionale.

La Villa Urbana e il Castello del Gran Priorato di Malta

La Villa Urbana è un edificio ricostruito intorno a quella che originariamente era la residenza romana di un ricco scudiero, datata tra il I e III secolo d.C. L'interessante ricostruzione nel Museo Archeologico mostra come la villa fosse dotata di mosaici pavimentali e pitture murali. Annesso al parco della villa ammiriamo il Castello del Gran Priorato dell'Ordine di Malta: un edificio affascinante che rivela l'importante ruolo difensivo nel Rinascimento. Successivamente furono aggiunti i giardini barocchi, il chiostro e la chiesa del XVIII secolo con decorazioni neobarocche.

Tra vigneti, cantine e degustazioni

Heitersheim è una delle più grandi comunità vinicole della regione del Markgräflerland con oltre 140 ettari di vigneti. Il terreno fertile intorno alla cittadina ha favorito lo sviluppo vitivinicolo già dall'epoca dei Romani. Rinomate etichette come Müller-Thurgau, Pinot Nero, Riesling, Chardonnay o Borgogna offrono grandi possibilità di degustazioni, accompagnate da specialità gastronomiche. Nel centro storico è possibile gustare piatti tipici, dalla selvaggina alla torta della nonna, in antichi ristoranti già menzionati nel 1606. Dal centro partiamo per il Wein-Panorama-Weg, dove lo sguardo attraversa i vigneti offrendo una vista meravigliosa sulla regione.

DALLA FOSSA RENANA ALLA FORESTA NERA

Dai vigneti al bosco

La Fossa Renana è una fossa di sprofondamento creatasi durante l'Oligocene, circa tra i 33 milioni e 1 milione di anni fa. È larga dai 30 ai 45 km e lunga circa 300 km; si estende in direzione sud-nord nella Germania meridionale. Formatasi la Fossa, a Est si sono elevati i monti della Foresta Nera in Germania e a Ovest i monti Vosgi in Francia. Nel mezzo scorre il fiume Reno, da cui prende il nome, con una fertile pianura e morbide colline coperte di vigneti. Superata la Fossa Renana si giunge nel cuore del bosco della Foresta Nera, caratterizzato da splendidi paesaggi e villaggi fiabeschi come Triberg e Titisee.

Triberg e l'orologio a cucù

Situata nel cuore della Foresta Nera, questa cittadina è famosa per la produzione degli orologi a cucù ma anche per le splendide cascate. Le cascate offrono uno spettacolo naturale con una caduta di 163 metri su 7 gradini e attraversano il centro, dove è possibile ammirare incantevoli edifici. L'attrazione principale è la casa-orologio a cucù più grande al mondo, ma anche i negozi con migliaia di variazioni di fabbricazione, insieme alle specialità dell'intarsio e dell'artigianato del legno. Da non perdere la degustazione gastronomica con la famosa torta Foresta Nera, l'acquavite e il prosciutto affumicato con legno di abete.

Tittisee: «amore e delizia del genere umano»

Si narra che nel 75 d.C. Svetonio attraversò la Foresta Nera e giunto al lago Titisee ne rimase affascinato. Scrisse infatti «amor ac deliciae generis humani». È facile capire perché: la vista sul paesaggio dal lago è meravigliosa. Il Titisee è il più grande lago glaciale naturale della Foresta Nera. È incorniciato dal massiccio del Feldberg, è una riserva naturale e, trovandosi ad un'altitudine di 850 m, gode di un'ottima qualità dell'aria. Si trova lungo la strada degli orologi a cucù, dove si possono acquistare nei tipici negozietti intorno al lago, oltre a gustare le specialità del territorio.